L'Immacolata - Sant'Ambrogio di Voltri

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L'Immacolata

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Il dogma dell' Immacolata concezione della Vergine Maria fu proclamato da Pio IX nel 1854, ma le origine della festa dell’8 dicembre sono molto più antiche. Infatti già nel Contra Iulianum di Agostino, si legge la chiara obiezione del Santo circa l’universalità del peccato originale. Dice S. Agostino: “… non assegniamo Maria al diavolo per la condizione del nascere, ma per questo: perché la stessa condizione del nascere è risolta dalla grazia del rinascere”. Gli effetti della grazia di Dio nell’ assenza in Maria del peccato originale, erano chiari già nel IV sec.

L’Immacolata Concezione è un dogma cattolico e la Chiesa, prima di istituirne la festa l’8 dicembre, ha sempre mantenuto un atteggiamento prudente.

Un primo passo concreto fu fatto solo nel XV secolo quando Papa Sisto IV introdusse la festa liturgica dell’Immacolata, pur non pronunciandosi sul piano dogmatico. Ne 1661 Papa Alessandro VII emanò la bolla chiamata “Sollicitudo”, dove si esprime a favore dell’istituzione dell’ Immacolata. Nel 1708 fu Clemente XI che rese universale la festa dell’Immacolata, per la scelta della data dell’otto dicembre dobbiamo attendere il 1854, quando Papa Pio IX proclamò la Concezione Immacolata con una bolla chiamata “Ineffabilis Deus”. Tale documento sancisce in modo inequivocabile come la Beata Vergine Maria sia stata resa immune dal peccato originale.
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Che cosa vuol dire Immacolata Concezione?
Vuol dire che la Vergine Maria, pur essendo stata concepita dai suoi genitori così come vengono concepite tutte le creature umane, non è mai stata toccata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.

Perché  la Vergine Maria è stata concepita immacolatamente?
La risposta sta nel fatto che la Vergine Maria non solo avrebbe dovuto concepire il Verbo incarnato e quindi portare con sé, nel Suo Grembo, il Dio fattosi uomo; ma anche perché avrebbe dovuto dare al Verbo incarnato la natura umana. Il catechismo afferma che Gesù Cristo è vero Dio ma anche vero uomo, nell’unico soggetto che è divino. Si tratta dell’unione ipostatica.
Ebbene, non si può pensare che Dio, somma perfezione e somma purezza, possa aver ricevuto la natura umana da una creatura toccata –anche se brevemente – dal peccato e, quindi, in quanto tale, soggetta in qualche modo all’azione del Maligno.

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